Il turismo virtuale: dal turismo immersivo all’utilizzo dei visori di realtà aumentata

Quando si parla di visori di realtà aumentata probabilmente le prime immagini che ci vengono in mente sono quelle di John Anderton (Tom Cruise) nel film Minority Report o di Tony Stark (Robert Downey Jr.) in Iron Man. Entrambi i protagonisti di questi film infatti sono in grado di visualizzare il mondo attorno a loro, arricchito di oggetti virtuali e sovrapposti, inseriti nella realtà per mezzo di particolari dispositivi.

I visori virtuali per realtà aumentata (Augmented Reality) consentono di arricchire la percezione sensoriale dell’uomo grazie alle informazioni convogliate elettronicamente tramite device mobili spesso indossabili come: occhiali e schermo dello smartphone per la visione, auricolari e cuffie per l’ascolto, guanti e tute dotati di sensori per la manipolazione o la simulazione tattile. Attraverso questo tipo di realtà “mediata”, l’uomo continua a rilevare la realtà fisica che lo circonda, ma ha la possibilità di incrementarne i dati. Talvolta è anche possibile che il visore possa sottrarre informazioni all’utente allo scopo di mostrare una situazione più chiara e immediatamente comprensibile.

Spesso questo tipo di dispositivi viene accomunato ai visori di Virtual Reality, ovvero realtà virtuale, anche se in realtà vi sono alcune piccole sfumature tra i due sistemi, soprattutto nel modo di alterare la nostra percezione del mondo circostante.

Con la tecnologia di realtà virtuale infatti, l’utilizzatore dei visori verrà catapultato in un una realtà differente da quella reale; i piccoli schermi presenti sul dispositivo lo isoleranno totalmente dal mondo che lo circonda, mostrandogli solamente l’ambiente virtuale per mezzo del visore.
Si può quindi affermare che la realtà aumentata è complementare alla realtà virtuale, differenziandosi dalla seconda proprio per la profondità di percezione e facendo da tramite tra la realtà effettiva e quella completamente virtuale. Una caratteristica che invece accomuna le due tecnologie è la mediazione, che avviene sempre in tempo reale.

I visori di realtà virtuale nel turismo

Inizialmente i prototipi di realtà virtuale e aumentata venivano utilizzati in maniera riservata esclusivamente in campo militare. Successivamente queste due tecnologie ed e i software ad esse correlate trovarono un primo impiego diffondendosi nella società principalmente per un utilizzo in ambito videoludico. Fortunatamente, grazie anche all’abbassamento dei prezzi negli ultimi anni, queste tecnologie hanno cominciato ad essere sempre più alla portata di tutti, tanto da essere utilizzate anche in altri settori differenti da quello dei videogiochi come quello medico, dell’automotive e dello shopping.

Ma quello che forse potrebbe fornire l’impulso più forte alla diffusione dei visori di realtà aumentata, è probabilmente il settore turistico. Questo infatti, è uno dei primi ambiti che ne sta sfruttando le piene potenzialità continuando a sviluppare nuove tecnologie per rendere la realtà aumentata sempre più immersiva. Attraverso il visore, il consumatore può viaggiare virtualmente anche dall’altra parte del mondo rimanendo comunque comodamente seduto sul divano di casa propria; questa opportunità si coniuga perfettamente in ambito turistico, permettendo all’utente di testare il prodotto che sta valutando di acquistare ancora prima di arrivare a destinazione.

Nel ramo del turismo, l’implementazione della realtà virtuale può avere inoltre un grosso impatto a livello di visibilità se utilizzata anche come strumento di marketing pre-viaggio. Migliorando il coinvolgimento delle persone, anche grazie alle campagne di promozione di eventi virtuali per esempio, la destinazione turistica ha modo di potenziare la propria immagine facendo immedesimare il viaggiatore nella realtà locale.
Un’ultima importante analisi relativa ai visori di realtà immersiva impiegati in ambito turistico, va contestualizzata all’attuale situazione di emergenza sanitaria causata dalla pandemia di Covid-19. Viste le attuali regole di distanziamento sociale che in questo momento storico vietano o limitano l’accesso ad attività come musei, siti archeologici e altre attrazioni, bisogna considerare che la realtà aumentata e virtuale possono venire in aiuto a queste attività. Grazie a queste tecnologie infatti sempre più città d’arte e musei stanno sviluppando prodotti innovativi come tour virtuali che permettono di mantenere vivo l’interesse dei propri visitatori e consentendo comunque alle imprese di continuare a lavorare in attesa del ritorno alla fruizione “di persona” dei luoghi.

Le possibilità che possono nascere

Le possibilità legate ai visori di realtà virtuale e realtà aumentata diventano quindi potenzialmente infinite: visitare virtualmente l’hotel o la struttura ricettiva dove si andrà a soggiornare, prenotare la camera tramite un assistente online, vedere in anticipo le attività e attrazioni di una destinazione turistica come musei, siti archeologici, opere architettoniche e punti di interesse.

La tecnologia che permette a queste applicazioni di funzionare è composta principalmente da sensori come giroscopi e soprattutto dispositivi GPS che, mediante cartografia georeferenziata, consentono di capire la precisa posizione delle persone in tempo reale. Se sfruttato opportunamente, tutto questo si traduce con la possibilità di offrire proposte altamente personalizzate al turista che arriva sul territorio conoscendone la sua localizzazione mentre lo visita.

Questa modalità di viaggiare, garantirebbe inoltre l’accesso anche a quelle attrazioni turistiche che a causa di alcune caratteristiche come fragilità o pericolosità dei luoghi, non sono normalmente fruibili da chiunque, cancellando l’impatto ecologico del turismo di massa o i rischi legati alla sicurezza. Grazie ai visori di realtà aumentata e guanti dotati di sensori sarebbe possibile “toccare con mano” una stalattite che ha impiegato migliaia di anni per potersi formare senza correre il rischio di bloccarne il normale processo di crescita. Con l’utilizzo di una cybertuta accoppiata al visore si potrebbe persino partecipare virtualmente alla famosa corsa dei tori di Pamplona in Spagna senza correre alcun rischio! Un’altra importantissima opportunità da non sottovalutare è legata all’abbattimento delle barriere architettoniche garantendo l’accesso a qualunque attrazione turistica anche alle persone con disabilità: finalmente chiunque potrebbe accedere alla Camera Reale all’interno della Grande Piramide di Giza.

Una ulteriore conferma relativa alle possibilità che si stanno sviluppando, ci viene data anche dall’analisi di mercato realizzata dalla Strategy Analytics condotta a luglio 2020. Secondo questo studio, dopo una lieve contrazione nelle vendite del 2020 causata dalla pandemia globale, entro il 2025 il volumi di vendita dei dispositivi di realtà aumentata e virtuale aumenteranno di 6 volte rispetto agli attuali. Tutto ciò anche grazie alla disponibilità sempre più ampia di smartphone che, utilizzati per connettersi coi prodotti di realtà virtuale, supporteranno le connessioni alle reti 5G in grado di offrire tempi di latenza minori. Ad ogni modo le maggiori vendite si registreranno coi prodotti di realtà aumentata (maggiormente impiegata in ambito turistico) che, a dispetto di quanto accade attualmente, supereranno il settore dei prodotti per la realtà virtuale.

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I primi segnali di turismo virtuale

Attualmente le applicazioni di realtà aumentata in ambito turistico, utilizzabili su dispositivi mobili come visori o smartphone, sono orientate nella maggior parte dei casi a presentare informazioni e indicazioni relative al contesto spaziale in cui si trova l’utente.

Una delle prime applicazioni di realtà aumentata è stata ARCHEOGuide (Augmented Reality based Cultural Heritage On-site Guide) realizzata nel 2011 e finanziata dalla Commissione Europea. Questo progetto, sperimentato a Olimpia e in altri siti archeologici della Grecia, consentiva l’osservazione dei monumenti all’interno dei siti archeologici con una immagine tridimensionale sovrapposta, visualizzabile indossando un visore di realtà aumentata, e ricostruendo il manufatto così come doveva apparire in origine.

Attualmente, parlando di turismo nelle città d’arte mostrate tramite la realtà aumentata, non si può non citare l’applicazione PastView. Grazie a questa app è possibile prenotare un tour guidato nei punti maggiormente rappresentativi di alcune delle più belle città europee (al momento sono disponibili Siviglia, Barcellona, Atene ed Efeso). Grazie al proprio smartphone per il rilevamento della posizione e al visore di realtà aumentata fornito col servizio, l’utente potrà visitare la città e i suoi monumenti storici visualizzandoli in diversi momenti del passato. Le immagini virtuali non saranno delle semplici ricostruzioni architettoniche, ma l’utente si troverà immerso in luoghi pieni di vita e con personaggi dell’epoca pronti ad interagire.

Anche il mondo dell’escursionismo si sta aprendo a questa nuova tecnologia. Tramite l’applicazione di ViewRanger – Mappe e Percorsi, tutti gli amanti delle camminate nella natura potranno avere una serie di informazioni su ciò che li circonda proprio per mezzo della realtà aumentata; il visore si trasformerà quindi in una specie di guida turistica virtuale permettendo all’escursionista di ricevere spiegazioni riguardanti il percorso in cui si trova, senza perdere il carattere immersivo che contraddistingue l’escursione.

Un case study tutto italiano molto interessante è quello di Trentino VR-Virtual Reality. Grazie ad un visore di realtà virtuale e ad un’app scaricabile sul proprio smartphone, chiunque può visitare il Trentino. Fare un’escursione sulle Dolomiti, assaggiare un piatto tipico in una baita in montagna, fare un giro in vespa tra i vigneti, affrontare una discesa in snowboard sono solo alcune delle attività messe a disposizione dell’utente. In questo caso la tecnologia della realtà virtuale è stata impiegata non solo per fornire informazioni aggiuntive sul luogo da visitare, ma soprattutto come strumento di marketing di massa. Grazie a questa applicazione infatti le persone che avranno modo di scoprire “virtualmente” il Trentino, saranno poi stimolate a desiderare di volerlo visitare dal vivo.

Questi elencati sono solo alcuni esempi dei primi segnali che lasciano intuire le potenzialità dei visori di realtà aumentata e virtuale in ambito turistico. Nell’immediato futuro, probabilmente nei prossimi tre anni, queste tecnologie saranno sempre più diffuse in tutto il mondo, modificando positivamente le esperienze di tantissimi viaggiatori e confermando il successo del turismo virtuale.